Se in primavera o anche in estate vuoi godere un momento di fresco e di relax immerso nel verde, senza allontanarti dalla città, devi andare al Parco di Monserrato.
Raggiungibile a piedi, con una passeggiata di appena mezz'ora dal centro, il Parco di Monserrato, che si estende per circa 6 ettari, è la più importante area verde della città di Sassari.
Qui si può passeggiare all'ombra degli alti alberi di varie specie che costeggiano i viali, accompagnati in primavera dal profumo intenso dei fiori d'arancio, oppure sostare presso le vasche e le altre strutture architettoniche presenti nel Parco.
Per una pausa caffè, o se arriva l'ora di pranzo all'interno del Parco c'è il bar ristorante.
La Storia del Parco di Monserrato
Il Parco di Monserrato ha una lunga storia, il primo documento in cui se ne parla è infatti il testamento, datato 1663, dello spagnolo Joseph Navarro, che definisce il parco "vinnia, jardin y olivar", cioè vigna, giardino ed oliveto a testimonianza del fatto che il parco aveva in origine principalmente una funzione agricola e di produzione.
I Navarro, famiglia spagnola trasferitasi in Sardegna da Gandia, vicino a Valencia, furono quindi i primi proprietari del Parco. Nei secoli il Parco passò, tramite matrimoni e successioni varie, dagli spagnoli alle più influenti famiglie sassaresi, sino ad arrivare nel 1866 a Giovanni Antonio Sanna, famoso politico ed imprenditore sassarese nonché fondatore del Museo a lui intitolato, che lo acquistò dalla famiglia Ladu.
Nel 1921, il parco di Monserrato venne acquistato dal Marchese di Suni della Planargia, ma con la morte di quest'ultimo e a partire dal secondo dopoguerra, il parco iniziò a subire un lungo processo di decadimento e abbandono protrattosi fino ai giorni nostri quando, a fine anni novanta, si cominciò a pensare di salvare un luogo così unico in tutto il territorio sassarese, sia per il valore naturalistico, sia per quello storico e architettonico.
L'architettura e la vegetazione del Parco di Monserrato
Con la proprietà di Sanna il Parco di Monserrato conosce il suo momento migliore, l'imprenditore infatti affascinato dalla bellezza del sito decise di valorizzarne l'aspetto estetico e, pur rispettando al struttura originale ancora evidente con l’oliveto che circonda la conca coltivata ad agrumi, commissionò lavori per arricchire la proprietà dal punto di vista architettonico.
A lui si deve l'ingegnosa opera idraulica che diede al Parco un miglior approvvigionamento ed un miglior sistema di gestione dell'acqua, sia potabile che irrigua, realizzando al contempo una serie di pregevoli opere quali la Vasca del Ninfeo ed il Tempietto delle Acque. Successivamente il Barone Giuseppe Giordano Apostoli, che subentrò nella proprietà alla morte di Sanna, fece edificare alcune strutture in stile neogotico come la Torre di Caccia e la Vasca del Belvedere.
All'interno del Parco di Monserrato
Il parco è adagiato lungo una conca naturale ed è attraversato da alcuni viali principali, ciascuno di un tema vegetazionale differente. Si può attraversare il viale dei Tigli, il viale dei Lecci e dei Carrubi, il viale dei Cipressi e quello dei Pini. In posizione baricentrica rispetto al parco, sei isole di coltivazione, divise da piccoli vialetti, ospitano svariate piante di arancio.